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Dopo El Mundo un altro quotidiano spagnolo
mette in guardia Aznar dall'alleanza col Cavaliere
El Pais contro Berlusconi
"Una connection con la Mafia”
di ALESSANDRO OPPES
di ALESSANDRO OPPESMADRID Le bordate più pesanti contro Silvio Berlusconi arrivano, ancora una volta, dalla Spagna. Dopo El Mundo, ora è il turno di El Pais, che in un lunghissimo reportage di due pagine fittissime svela tutti i retroscena dei presunti rapporti tra il Cavaliere e la mafia. L'articolo, a firma di Hermann Tertsch, uno degli inviati speciali più prestigiosi del primo quotidiano spagnolo, si basa sulle testimonianze dei pentiti alle quali il giornale ha avuto accesso entrando in possesso degli atti della procura di Palermo. Si comincia con queste parole, pronunciate davanti ai giudici dal pentito Francesco Di Carlo: "Mi incontrai nuovamente con Marcello Dell'Utri a Milano, se non ricordo male a metà degli anni Settanta. Andammo a pranzo con Tanino Cina, Nino Grado, Mimmo Teresi e Stefano Bontate. Vestivano in modo particolarmente elegante, e a una mia domanda risposero che dovevano incontrarsi con un grande industriale milanese amico di Tanino Cina e Marcello Dell'Utri. Mi chiesero di andare con loro e accettai di buon grado. Arrivammo in un ufficio in centro. Quindici minuti dopo arrivò Silvio Berlusconi. Bontate invitò Berlusconi a investire in Sicilia. Questi replicò che temeva i siciliani, che al nord non lo lasciavano tranquillo. Bontate mi aveva già anticipato in macchina che Berlusconi aveva paura di essere sequestrato. Allora lui gli disse che non aveva nulla da temere vista la sua vicinanza con Dell'Utri, ma che ad ogni modo gli avrebbe mandato uno dei suoi perché non tornasse ad aver problemi con 'i siciliani'. In seguito mi disse che chi era stato inviato insieme a Berlusconi era Vittorio Mangano, all'epoca agli ordini di Bontate, e che qualunque contatto con Berlusconi doveva passare attraverso Mangano. Ricordo anche che Berlusconi, al termine dell'incontro, disse testualmente che 'era a nostra disposizione per qualunque cosa'. Da parte sua, Stefano Bontate gli confermò la stessa cosa". Cominciò così, secondo la ricostruzione del Pais, la "lunga, fruttifera, anche se alla fine troncata amicizia tra Mangano, noto uomo di mafia, e l'attuale nuovo fiammante primo ministro italiano". Il giornale approfitta, con questo attacco durissimo, per mettere in guardia il capo del governo spagnolo José Maria Aznar, la cui "pretesa alleanza" con Berlusconi potrebbe essere compromessa dal cerchio giudiziario che si stringe intorno al leader di Forza Italia. "Chi tra due semestri ricoprirà la carica di presidente dell'Unione europea si indigna il quotidiano spagnolo - appare più e più volte nell'istruttoria della procura antimafia di Palermo, e non come esempio di virtù democratiche e europeiste, ma come socio di Stefano Bontate, uno dei membri del triunvirato che dirigeva la mafia negli anni Settanta".
di ALESSANDRO OPPES
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